I disturbi dell’apprendimento sono condizioni nelle quali risulta specificamente compromessa la capacità di apprendimento della lettura (dislessia), della scrittura (disgrafia e disortografia) o del calcolo (discalculia), in assenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali e con adeguate condizioni socioculturali.
Possono essere associati a disturbi del linguaggio, disordini della lateralizzazione spazio-temporale (i pazienti confondono ad esempio ieri e domani, destra e sinistra), disturbi emotivi (ansia, insicurezza, iperattività, tic, enuresi, ecc.).

DISTURBO DELLA LETTURA (Dislessia)

Dislessia è il termine utilizzato pere riferirsi a un insieme di difficoltà di apprendimeno caratterizzato da una lettura lenta e/o poco accurata.
Spesso si presenta in comorbidità con altri disturbi dell’apprendimento o con bassi valori nella memoria di lavoro o difficoltà nella comprensione del testo.

DISTURBO DELLA SCRITTURA (Disgrafia e disortografia)

Gli aspetti generalmente condivisi circa il Disturbo della Scrittura, riguardano la sua suddivisione in due componenti: una di natura linguistica (disortografia) e una di natura motoria (disgrafia).
La disortografia consiste nella difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici.
La disgrafia si manifesta, invece, come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici. E’ un disturbo legato a difficoltà nella motricità fine spesso associata a difficoltà nelle competenze prassiche, che impedisce di automatizzare la routine motoria necessaria per la realizzazione del segno scritto.

DISTURBO DEL CALCOLO (Discalculia)

Discalculia è il termine utilizzato per riferirsi a un insieme di difficoltà caratterizzato da problemi nell’elaborare informazioni numeriche, imparare formule aritmetiche ed eseguire i calcoli in maniera accurata e fluente.

Nel DSM V viene specificata la gravità  dei disturbi nel momento in cui viene fatta la diagnosi:

Lieve : alcune difficoltà nelle capacità di apprendimento in uno o due ambiti scolastici ma di gravità sufficientemente lieve da rendere l’individuo in gradi di compensare o di funzionare bene se fornito di facilitazioni e servizi di sostegno appropriati, a scuola.

Moderata: marcata difficoltà nelle capacitò di apprendimento in uno o due ambiti scolastici, tali che l’individuo difficilmente può sviluppare competenze senza momenti di insegnamento intensivo e specializzato durante gli anni scolastici. Per completare le attività con precisione ed efficienza possono essere necessarie facilitazioni e servizi di sostegno almeno in una parte della giornata a scuola.
Grave: gravi difficoltà nelle capacità di apprendimento in diversi ambiti scolastici, tali che l’individuo difficilmente apprende tali abilità senza un insegnamento continuativo, intensivo, personalizzato e specializzato per la maggior parte degli anni scolastici. Anche con una gamma di facilitazioni o servizi appropriati a casa e a scuola l’individuo può non essere in grado di completare tutte le attivitò in modo efficiente.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi avviene nelle UONPIA presenti sul territorio e in centri privati e deve essere in seguito validata dalla ASL.
Per formulare una diagnosi bisogna prima di tutto escludere, con test specifici e standardizzati, la presenza di deficit sensoriali (della vista e dell’udito), neurologici, cognitivi ed emozionali relazionali. Infatti la dislessia è un disturbo specifico della lettura e può essere diagnosticata solo se il quoziente intellettivo del bambino risulta nella media (maggiore o uguale a 85), se non si sono riscontrati deficit sensoriali che possano da soli spiegare i problemi di lettura e se sono state fornite adeguate opportunità di apprendimento in ambito scolastico.

La diagnosi deve quindi indagare le capacità cognitive del bambino (misurate attraverso un test di intelligenza), le abilità prassiche (cioè le abilità del movimento volontario), le abilità spaziali, mnemoniche e di linguaggio.

Inoltre verranno valutati più nello specifico sempre attraverso test appositi:
– il livello di lettura rispetto all’età cronologica nelle componenti di rapidità, correttezza di parole, non parole e di brani
– il livello di scrittura sotto dettato ortografico
– il livello di calcolo mediante calcoli scritti e a mente, lettura di numeri e scrittura di numeri
– la velocità di discriminazione delle sillabe e delle competenze metafonologiche
– il livello di comprensione del testo.

Una diagnosi corretta e completa è fondamentale per la stesura di un progetto educativo e didattico il più mirato possibile al disturbo del bambino. La diagnosi serve non per sottolineare le difficoltà del bambino o per etichettarlo, ma per implementare un progetto educativo in cui si possa fornire un aiuto strumentale concreto ed efficace.